"Nessuna scatola te lo dà..."
Ciao Antonio Guidetti
ho letto con attenzione la tua lettera e non posso che essere d'accordo.
Il Teatro come luogo di incontro, di comunicazione, di riflessione,
Fu Atene, la più importante polis della Grecia, a ritenere fondamentale per l’educazione del cittadino la rappresentazione teatrale.
Un sistema democratico non può essere realizzato senza l’accurata formazione culturale dei cittadini e fondamentale è stata l’istituzione del teatro per poter trasmettere a tutti una cultura politica e morale di base.
Gli stessi greci, quando colonizzarono altre terre (la Sicilia) e fondarono nuove città (Siracusa, Taormina, Agrigento, Segesta) sceglievano i luoghi che si prestavano, per motivi acustici, alla costruzione di un teatro.
Che cosa rappresentavano sulla scena?
Tutto quello che ritenevano utile per l’educazione dello spettatore e per il bene dello Stato.
Noi oggi con la televisione ci illudiamo di dare informazioni ai cittadini, di dare formazione, ma l'uomo è un animale sociale che apprende dal contatto, dal confronto dialettico, dalla partecipazione empatica con l'altro e tutto questo nessuna scatola te lo dà.
Il processo catartico permette agli spettatori di trarre sollievo o purificazione alle loro emozioni vedendo rappresentati sulla scena azioni che producono emozioni e questo nessuna scatola te lo dà.
Lo spettatore deve riflettere su ciò che vede rappresentato, deve conservare le sue capacità di ragionamento, per valutare le contraddizioni della società e le soluzioni alternative dei conflitti sociali che vengono rappresentate sulla scena e questo nessuna scatola te lo dà
E allora?
In questo difficile momento dove attori che hanno impostato la loro vita facendo teatro rischiano di non avere neppure il pane per mangiare.
Noi siamo fortunati, il nostro impegno è dettato dall'amore per questa arte che non ci lascerà mai, ma non è il ns. lavoro.
A noi manca il contatto con il pubblico, l'emozione che sottostà ad ogni rappresentazione, l'impegno delle prove e delle rappresentazioni, ma nessuno di noi vuole che il nostro pubblico si ammali, quindi aspettiamo.
Aspettiamo di poter trarre ancora dal Teatro quella energia che ci ha permesso di arrivare fin qui.
Aggiungo per concludere una piccola precisazione - il Teatro Dialettale è solo un modo diverso di esprimersi ma per chi lo fa e per chi lo guarda ha la stessa dignità, importanza, impegno di ogni altra forma d'arte e solo chi non vuole vedere e capire può pensarla diversamente.
Noi come Compagnia Teatro Nuovo abbiamo trasformato l'incontro con il pubblico in una occasione individuale dove tramite una telefonata raggiungiamo le persone e a loro recitiamo-leggiamo-raccontiamo storie.
L'emozione che trasmettiamo e che ricaviamo da questo incontro ci riempie i cuori di gioia e ci aiuta a credere che domani ripartiremo, più forti di prima.
Colgo l'occasione per salutare e ringraziare tutti coloro che abbiamo contattato perché quello che ci hanno dato è molto di più di quello che abbiamo trasmesso loro.
l'amore e la passione vincono sempre.
Grazie e arrivederci a presto