DICONO DEI NOSTRI SPETTACOLI

 

 

Ci hanno scritto per "An dir mia che me a t'lo dèda"

 

Cara Rina, ero ieri pomeriggio al teatro San Prospero per assistere alla vostra rappresentazione. Confesso di essere stato un po’ perplesso per l’abbinamento tra abbigliamento settecentesco e la parlata in dialetto reggiano. Invece mi sono dovuto ricredere. Azzeccatissimo, con una recitazione assolutamente encomiabile! Spassoso l’inizio, con il coinvolgimento improvvisato di un ignaro spettatore, trascinato suo malgrado nella situazione comica. Complessivamente quasi due ore di sane risate e ottimo buonumore. Tutti bravi e all’altezza della vostra fama di veri professionisti del palcoscenico. Non mi avete mai deluso sin dalla stagione 2007-08 con “Vudòm al sachi” e per altre sette rappresentazioni, in pratica quasi una ogni anno. Le ultime tue frasi sul valore dell’amicizia mi hanno particolarmente toccato forse perché, in questi giorni ho perso, dopo quarantacinque anni, una mia cara amica e collega. Se ne è andata rapidamente per un male incurabile. È proprio vero che “Chi trova un amico/a trova un tesoro” e quando lo perdi in modo così improvviso e inaspettato se ne va anche una parte di te stesso. Grazie Rina e grazie a tutta la compagnia per quello che fate con amore, impegno e dedizione. Buona vita a tutti e un grande abbraccio collettivo.

 

Alessandro Morsiani
Reggio Emilia


 
Ci hanno scritto per "Angiolina"


Buongiorno Sig.ra Rina, ho assistito sabato sera 21 marzo 2009 alla rappresentazione
di "Angiolina" ed esprimo prima a Lei, in quanto donna, ma in egual misura al regista Sig. Silvano, la mia ammirazione e il mio apprezzamento per l'esibizione. Come avrete letto, la vostra ha chiuso la serie delle commedie dialettali in programma e con molta sincerità ha rappresentato per me l'originalità e la grande capacità di trasmettere contenuti al pubblico; tra tutte quante, classifico al primo posto la vostra e al secondo (guarda caso la coincidenza) la compagnia Artemisia Teater di Reggio che, lo apprendo dal sito internet, fa sempre parte della vostra Associazione. Dopo varie esibizioni che parlavano solo dei soliti tradimenti, amanti e pastiglie miracolose, finalmente sabato sera sono uscita dal teatro di Medolla molto molto entusiasta, perché è bello che anche con l'umorismo si rifletta seriamente sulla vita. Grazie per aver allietato la mia serata e grazie per avermi dato ulteriore carica per il progetto che io e la mia amica stiamo portando a termine; più precisamente siamo le autrici della rappresentazione che, il prossimo sabato, debutterà a Medolla, nostra patria, con quella che definiamo "pseudo commedia brillante un po’ recitata un po' cantata". Ve lo scrivo perché anche nella nostra rappresentazione, spaccato di vita quoridiana, tra tecnologia e frenesia, cerchiamo di lanciare un messaggio che deve far riflettere il pubblico; non sempre però questo modo di impostare il progetto viene compreso, molti preferiscono la "risata gratuita". Siamo un gruppo di amici e conoscenti super super dilettanti e inesperti (abbiamo iniziato l'anno scorso e siamo alla seconda creazione), ma nel nostro piccolo (piccolo è anche il paese), cerchiamo di dare un senso a questa nostra passione, salendo sul palcoscenico e raccontando qualcosa di positivo, divertendoci. Grazie ancora e complimenti a tutta la compagnia.

Cristina Papotti

Medolla (MO)




Allora mi aggiungo anch'io... arrivo seconda ma dico altro... oltre a tutto quanto ha espresso la mia co-regista Cristina, che condivido pienamente, vi faccio un applauso virtuale enorme, ma va là... un abbraccione, per le capacità di recitazione di tutti, ma proprio tutti gli attori!! Ogni dettaglio: dalla scenografia molto originale e funzionale, alla scelta splendida dell'abbigliamento monocromatico di ogni attore, alla capacità di dare risalto ai monologhi fuori dalla scenografia... insomma quella passione che nulla lascia al caso!!!
Grazie, grazie, grazie, bravi, bravi, bravi!!!


Fiorella
I Perdiletto
Medolla (MO)



Ci hanno scritto per "Trappola per topi"

Ho assistito alla rappresentazione di "Trappola per topi" al Teatro San Prospero di Reggio Emilia. Mi è piaciuta talmente tanto che avrei voluto rivederla ma, visto che per il momento di quella non ci sono altre date, ho pensato di chiedervi se c'era la possibilità di avere il filmato. Spero di poter venire prossimamente a vedere altri vostri spettacoli perché sono rimasta entusiasta.


Mery
Montechiarugolo (PR)



Ci hanno scritto per "La Bella e la Bestia"

Cara Rina, ho assistito ieri sera al vostro spettacolo e non posso non mandarti due righe per comunicarti le mie emozioni. Complimenti veramente per la capacità (arte) di allestire con poche cose una scenografia così coinvolgente: l'idea delle proiezioni, le immagini usate e la musica di accompagnamento hanno la capacità non solo di emozionare, ma anche di trasportarti dentro alla storia e alle emozioni dei personaggi (rese molto bene anche dalle interpretazioni). Era tanto tempo che non assistevo a uno spettacolo teatrale, non tanto per scelta quanto per necessità, ma mi rendo conto che togliersi la bellezza di assistere ogni tanto a queste rappresentazioni è come togliere il "nutrimento" alla nostra anima, alla nostra parte spirituale e forse non è giusto; così come non rinunciamo a nutrire il nostro corpo fisico, dovremmo preoccuparci anche di cosa dare da "mangiare" al nostro spirito. Vivere solo di routine, di incombenze, di gesti e parole ridotti all'essenziale, di occhi e orecchie disabituati a vedere e a sentire... beh, si rischia proprio l'imbruttimento!!!
Grazie ancora di cuore.


Daniela Gattei

Reggio Emilia




Ci hanno scritto per "L'Orlando innamorato"

Cari Rina e Silvano, prima di tutto scusate se non ho detto niente sullo spettacolo sabato sera ma come avrete visto l'emozione era troppo grande. Conoscendovi e avendo assistito alle prove, già sapevo che lo spettacolo sarebbe stato bello, ma non potevo immaginare quanto sarebbe stato veramente "magico" fino a vederlo sulla scena. Avete proprio "incantato" il pubblico con l'insieme: la regia, gli attori, la musica, le immagini. Orlando e Rinaldo erano forze dalla natura, pieni di vigore e valore cavalleresco tutti e due, ma il primo bollente di gelosia e il secondo furente contro l'ingiustizia, si sentiva la saggezza della bella Fiordelisa, fedele al suo amato Brandimarte, e l'inafferrabilità di Angelica, resa illusoria attraverso l'uso della voce e delle immagini del suo viso e dei suoi occhi. Ma soprattutto mi ha colpito la recitazione di Rina nella parte del Paggio che teneva in mano tutta l'azione scenica. Era impressionante vedere come, cambiando la voce, i gesti, l'atteggiamento, Rina si è calata nei personaggi boiardeschi, dalla Maga Dragontina, al perfido Truffaldino, al Mago Malagise e al regale Carlo Magno. Queste metamorfosi mi hanno ricordato la tecnica sia dei vecchi cantastorie che del grande attore comico Dario Fo. Rina, con la tua briosità, hai saputo mescolare la drammaticità con la comicità, due ingredienti essenziali ed inseparabili nel testo boiardesco. Le immagini proiettate e le musiche hanno creato un ambiente "boiardesco", medievale, drammatico, fantastico. Quindi Silvano, esprimo la mia ammirazione per la tua regia e per la bravura della tua équipe. La tua vena inventiva, che correva in tutti i vari aspetti della rappresentazione, ha aiutato il pubblico a capire e, quindi, apprezzare l'invenzione del Boiardo, e questa mi sembra la chiave del suo successo. Insieme avete dato "vita" alle parole del testo, facendo "sentire" l'attualità delle storie cavalleresche del vostro poeta scandianese.


Jo Ann Cavallo
Columbia University . New York


 

Sì, c'ero anch'io quel giorno sotto le mura di Albracà. Ho visto Angelica sfuggire impalpabile con i suoi occhi d'acciaio, che lanciava sguardi a Orlando e Rinaldo. Non riuscivi a coglierla mentre li trascinava, vedevi ora i suoi occhi, ora il suo corpo coperti da alberi e rami, ma il suo sguardo era sempre presente e ti entrava nelle ossa. Non bastava il coraggio di Orlando, pieno di vigore e valore cavalleresco, bollente di gelosia, contrapposto a Rinaldo, furente contro l'ingiustizia. Sì, ho sentito la saggezza della bella Fiordelisa, sempre fedele al suo Brandimarte, esaltata dall'inafferrabilità di Angelica. Un momento ero ad Albracà, poi mi ritrovavo a Parigi e infine ad Altaripa. Entravo e uscivo da luoghi magici, pieni di luci e suoni, non avevo tempo di pensare, di ragionare perché venivo trascinato da un paggio-incantatore che di volta in volta era Carlo Magno o Truffaldino, la Maga Dragontina o Malagise. Poi, ad un tratto, le figure si sdoppiano e allora mi appare la magia di Rina Mareggini che saltava, gridava, parlava, cantava, suggeriva, scherniva e incantava. Ora era Carlo Magno, ora la Maga Dragontina, ora era Truffaldino o Malagise. Un'ora mozzafiato dove eri costretto a seguire il suo cunto, ma si sentiva che in un tempo che non conosco era stata strappata dalla corte degli Estensi dove stava di casa appena uscita dalla poesia del maestro Matteo Maria Boiardo. Ora era un cantastorie, un trubadores, un romanceros, un rinaldi, un ruapsoso, un aedo... Sfrecciava fra Orlando e Rinaldo e oscurava Angelica rendendola inafferrabile. La voce possente di Orlando e Rinaldo mi portavano in un luogo sicuro dove i cavalieri erano come colonne che tengono su le regole antiche della cavalleria.
Sì, ti ho visto, Silvano Morini, armeggiare fra macchine a me sconosciute, macchine che hanno occhi e che proiettano immagini, danno suoni e voci, luci e rumori.
Tu sicuro con maestria domavi luci, suoni, rumori, immagini e parole e seguivi la tua gente che si riparava dietro la tua forte regia pronta a scattare al tuo gesto, gesti tante volte provati...
Questa meravigliosa orchestra dove ciascuno era uno strumento d'altri tempi e ti vedevo scorrere quel testo benedetto dallo stesso Boiardo, quel testo che il grande Maestro, mi dicono, ha suggerito direttamente a Jo Ann Cavallo.

Sì, c'ero anchio quel giorno alla Pasqua Rosada ed ho visto quelli della Compagnia Teatro Nuovo di Scandiano portarci fisicamente al tempo di Re Carlo Imperatore.

Onofrio Sanicola
Teatro Drammatico dei Pupi . Milano