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Capodanno a Parigi
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La locandiera
Raccontar Cantando
Re Mida
Visita ai parenti
Partita doppia
I due gemelli veneziani
Arlecchino servitore
Produzione 2002 |
RE MIDA
Riduzione, adattamento e scene: Silvano Morini
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In un crescendo fatto di paradossi e colpi di scena, si snoda questa storia. Essa ci mostra come una persona, in questo caso un sovrano, dopo essere stato tormentato e messo a dura prova dagli dèi (dalla vita) alla fine, e solo alla fine, prende coscienza di se stesso e diventa finalmente un uomo. La storia ha inizio nel giardino della reggia di Mida, re della Frigia. Qui, il dio Bacco abbandona l’ignaro e ubriaco Sileno, suo servo fedele, con lo scopo di sottoporre il re a una specie di esperimento. Mida, organizza subito un banchetto in onore dell’ospite. Da Bacco, Mida viene elogiato per l’ospitalità riservata all’amico e per ringraziarlo gli chiede di poter soddisfare un suo desiderio. La scelta di Re Mida cade sulla facoltà di poter trasformare in oro tutto ciò che toccherà con le mani, “anche solo con un dito”. Solo la Balia, da vecchia saggia, non approva un simile potere ma le sue prediche cadono nel vuoto. Ben presto le difficoltà e i disagi diventano insopportabili per il povero re, ciò che sembrava una mirabile facoltà, si è rivelata una triste maledizione. Mida sconsolato, chiede aiuto alla Balia; lei, che è sempre riuscita a guarirlo dai suoi malanni, anche questa volta è disponibile a suggerirgli il rimedio: la magiche acque del fiume Pàttolo laveranno via lo scomodo dono. Tuttavia Mida sarà ancora cieco davanti all’ennesima prova a cui lo sottoporranno gli dèi. Questa volta è Apollo in persona che lungo le rive del fiume Pàttolo lo invita ad essere giudice in una gara musicale. Purtroppo le sue orecchie sono sorde alla musica “divina” e Apollo le trasformerà in due mirabili orecchie d’asino. Ora, a Mida, preme che nessuno venga a sapere che gli sono venute le orecchie d’asino e di nuovo chiede aiuto alla Balia. Questa volta, però, non esiste alcun rimedio, se non quello di affrontare il problema mostrandosi al popolo...
GIANNI RODARI - (Omegna, Novara 1920 - Roma 1980). Giornalista, ha contribuito al rinnovamento della letteratura per l’infanzia con una vasta produzione narrativa attraversata da una vena di intelligente comicità. Ha dato spazio ai temi della vita d’oggi sostituendo il tradizionale favolismo magico con personaggi e situazioni surreali: “Le avventure di Cipollino” (1961), “Gip alla televisione” (1964), “Il libro degli errori” (1964), “La torta in cielo” (1966), “Le filastrocche del cavallo parlante” (1970), “C’era due volte il Barone Lamberto” (1978), “ Il secondo libro delle filastrocche” (postumo 1985). Ha esposto la sua concezione narrativa e pedagogica in “Grammatica della fantasia”, “Introduzione all’arte di raccontar storie” (1973), “Favole al telefono”, “Il libro degli errori”, ecc. “Storie di Re Mida”, scritto in forma teatrale, è stato pubblicato postumo nel 1983.