An dir mia che...
Seint chi perla
Fin che la barca
Bim, Bam, Bom
Cara mamma...
Bali a tot...
I Frati Cerconi
Stréca i occ...
Otello
Al nebioun
I passi dell'orco
Il buio sopra di noi
Veta dura
Angiolina
La scatola di colori
Trappola per topi
Vudo'm al sachi
Capodanno a Parigi
La Bella e la Bestia
L'Orlando innamorato
Rose rosse per te
Letture ed altro
Allodole
U.A.I. Festival
La locandiera
Raccontar Cantando
Re Mida
Visita ai parenti
Partita doppia
I due gemelli veneziani
Arlecchino servitore
Produzione 2001 |
VISITA AI PARENTI
Regia: Daniela Mammi
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Lo spettatore-visitatore viene portato ad immettersi in un “camminamento” sociale ed umano ricco e poliedrico, dove lo spazio e le storie dei personaggi costringono a rispecchiarsi in un mondo che riguarda ognuno di noi. Per mezzo di un itinerario di ironica follia, creato della penna talora visionaria di Nicolaj con una profonda radice nel reale, i personaggi vengono trasferiti in un luogo di contenzione dove essi, quasi “dannati in gironi danteschi”, ripetono a vita la loro storia a chiunque venga a trovarli: ai loro parenti, forse. Sussurrandola, non recitandola; vivendola, non interpretandola. Storie vere, molto spesso, di cui le cronache ci hanno parlato. Storie amare o tragiche nella loro realtà, che diventano, attraverso il filtro dell’autore, umoristiche o comiche, per ridiventare suggestive o agghiaccianti. In sintesi, quindi Aldo Nicolaj, attendo osservatore della vita “comune”, ne ritrae aspetti significativi presentandoli in una forma grottesca che mette in luce il lato divertente della tragedia umana, singola o collettiva; almeno per chi osserva.
Vittorio Capotorto
Aldo Nicolaj è nato in Piemonte nel 1920. I suoi in Letteratura all’Università di Torino sono stati interrotti dalla guerra e dalla sua deportazione durata due anni in campi di concentramento in Germania. Alla fine degli anni quaranta vince il suo primo premio teatrale al Concorso Sipario Bompiani. Nel ’50 lascia l’Italia e dopo un soggiorno in Colombia diventa direttore dell’Istituto di Cultura in Guatemala. Nel ’55 rientra in Italia e negli anni successivi vince diversi premi teatrali. Nel 1957 entra alla Rai come sceneggiatore-produttore. Oggi l’autore continua a scrivere per il teatro con temi che esaltano la solitudine, nella quale l’uomo si è confinato a favore del consumismo più sfrenato.